“Chi sei tu bambino?
Ti voglio aiutare ad essere te stesso, a restare te stesso ed a diventare te stesso.
Che tu possa seguire la tua stella.
Che tu possa percorrere le tue vie anche se queste saranno difficili.
Voglio aprire il mio cuore per sentire sempre meglio ciò di cui hai bisogno.
Il mio profondo e caldo interesse sia lo spazio nel quale tu possa ergerti verso te stesso.
Io farò errori. Sarò arrabbiato con te.
Io sarò ingiusto, disattento, impaziente.
Questo non potrò evitarlo e ti chiedo perciò perdono.
Mai vorrò abbandonare lo sforzo di comprenderti.
Ogni giorno è un giorno nuovo.
Ogni sera ti chiederò silenziosamente perdono per le mie disattenzioni e per la mia impazienza e ogni mattina mi alzerò
con la domanda nel cuore: chi sei tu?
Ma io non voglio essere intrusivo nei tuoi confronti, non voglio farmi delle rappresentazioni di come tu dovresti essere.
Non voglio confondere i tuoi desideri che vivono in te e vogliono manifestarsi.
Anche ciò che di pesante, di difficile tu debba vivere voglio portarlo insieme a te come un fedele amico, come una
fedele amica.
È la tua vita. È il tuo futuro.
Tu non sei il mio bambino, tu non sarai la mia opera.
In accordo con il tuo Angelo tu mi hai scelto, tu hai scelto me affinché io ti accompagni e ti protegga.
Questo è un grande privilegio che mi riempie di gratitudine.
E ora guidami bambino affinché io possa guidare te”.
Henning Köhler
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