Creatore e Creato non sono cose diverse.
Creatore si manifesta nel suo creato, non è altro da lui, è sempre lui manifestato in tutte le forme visibili..
Lo spirito creatore crea se stesso e diviene visibile agli occhi degli uomini che sono poi sempre una espressione di sé stesso.
Lo spirito creatore nella dimensione terrestre sceglie la forma di particella per manifestarsi.
Lo spirito creatore che in altri momenti evolutivi sceglieva invece la forma “onda” non ha perso quella forma, semplicemente quella forma si nasconde ai nostri occhi ed alle nostre menti illuse.
Ciò che ci costituisce smette di essere solo vibrazione (onda) e si palesa invece come particella incantandosi (coagulandosi) per tutto il tempo in cui siamo sulla Terra, su questa Terra Meravigliosa.
E questo incarnarsi è fondamentale per fare esperienza di Libertà
Senza il corpo fisico non si può sperimentare la libertà.
Sembra incredibile ma le Gerarchie creatrici sopra o al di la della nostra dimensione fisica ed invisibili all’occhio fisico umano, ma visibili solo al terzo occhio, quello ‘spirituale’, non hanno un corpo fisico e dunque, pur essendo forme di intelligenza evolutissima, non sono libere”.
Non conoscono la differenza tra bene e male, fanno e possono fare solo il bene (o solo il male sempre propedeutico al bene…).
Sono incantate solo in una faccia della medaglia.
L’incantarsi della materia, coagulare, passare nella forma “particella” permette la sperimentazione del bene e del male.
La “caduta” di Adamo ed Eva, il “peccato” è la scelta necessaria per l’umano di attraversare l’incantesimo della materia e fare esperienza in un corpo.
Questo passaggio nella ‘particella’ è imprescindibile al fine di sviluppare una auto coscienza.
Sperimentare il proprio limite, sperimentare dei limiti ed adoperarsi per superarli.
Prima di scegliere infatti, prima di aver la capacità di scegliere e dunque correre i rischio di sbagliare, l’essere umano attraversa una fase di infanzia ove è effuso completamente con l’ambiente e non percepisce se stesso. Più è piccolo, più l’effusione è pervasiva e meno la sua possibilità di scelta (libera) è possibile.
Un neonato non ha alcuna possibilità di scelta, vive beatamente (se tutto va bene) nell’amore delle mani della mamma o di chi si occupa di lui.
Ha delle necessità di nutrimento, di accudimento,
Prima di scegliere infatti, prima di aver la capacità di scegliere e dunque correre i rischio di sbagliare, l’essere umano attraversa una fase di infanzia ove è effuso completamente con l’ambiente e non percepisce se stesso. Più è piccolo, più l’effusione è pervasiva e meno la sua possibilità di scelta (libera) è possibile.
Un neonato non ha alcuna possibilità di scelta, vive beatamente (se tutto va bene) nell’amore delle mani della mamma o di chi si occupa di lui.
Ha delle necessità di nutrimento, di accudimento, di sopravvivenza soddisfatte completamente dalla mamma o di chi si occupa di lui..
Pian piano che cresce inizia la percezione corporea e parallelamente si sviluppa in lui la capacità di discernimento. Il neonato sente sempre di più la consapevolezza di avere un corpo e man mano che questo avviene, nascono lui desideri sempre più coscienti, gusti, preferenze, fino al momento in cui il bambino si ribella al volere della mamma . E questo accade intorno ai tre anni, sempre contestualmente a quando il bambino scopre di essere altro dalla mamma. E quel momento è quello in cui per la prima volta si rivolge a se stesso usando la parola IO. Questo non potrebbe avvenire se non ci fosse la limitazione offerta dalla materia.
Adamo ed Eva sono l’allegoria di questa evoluzione umana.
Essi transitano da uno stadio bambino nel grembo dell’Amore e dell’accudimento divino a quello del discernimento autocosciente.
Da un solve vibrazionale edenico ad un coagula che rappresenta la corporeità materica Terrestre.
Non si tratta dunque di alcuna cacciata dal Paradiso una coagulazione dell’aspetto spirituale necessario a sviluppare l’auto coscienza.
L’uomo per divenire Libero e Creatore allo stesso livello del suo Creatore deve cambiare di stato. Non può rimanere e conoscere solo lo stato spirituale -onda-solve – ove tutto era equilibrio e preordinato senza male e senza bene come concetti separati, all’aspetto materico “particella–coagula“, ove tutto può accadere, ove tutto può prendere la forma che la nostra vibrazione coscienziale porterà.
Ma non basta indossare un corpo di materia altrimenti avrebbero autocoscienza anche le pietre.
La base materica è condizione necessaria ma non sufficiente.
Senza entrare ora nel merito dei corpi costitutivi umani esaminiamo quella che possiamo definire la caratteristica peculiare dell’essere umano.
La possibilità di pensare i suoi pensieri, possibilità che è molto diversa da quella di veder comparire automaticamente i propri pensieri.
L’animale vede comparire automaticamente i propri pensieri che sono generati dalle necessità di sopravvivenza.
Questo lo ritroviamo anche nell’essere umano ma l’aspetto del pensare umano può basculare da una attività di pensiero legata alla mera sopravvivenza a quello delle più meravigliose vette espressivei umane come l’arte, la musica, l’ingegneria, la scrittura, etc..
Questo vuol dire che i nostri pensieri, che certo non sono “materia” possono spaziare da forme più o meno elevate.
Una vibrazione più o meno elevata.
Un pensiero è sempre la base di una azione, nessuna azione e dunque nessun risultato nasce senza che prima vi sia stato un pensiero.
Un pensiero allora può pensare progetti più o meno elevati ed in forza di questo produrre forme e dunque realtà più o meno elevate.
Come mostra qui sotto il video dell’esperimento di Cladni, le forme della materia mutano in base alla frequenza alle quali essa risuona ovvero una vibrazione e cioè un’onda crea una forma materiale visibile
Questo ci mostra come il vibrare della nostra parte onda – il pensare – , crea la forma della nostra parte “particella”, ovvero della nostra vita materiale ma anche le malattie del nostro corpo.
Potremmo anche dire, guardando l’esperimento, che più armoniosa è la nostra frequenza pensiero e più armoniosa sarà la forma che daremo alla nostra vita.
Una vibrazione di pensiero bassa ossia disarmonica è quella che risponde esclusivamente a bisogni basici;
ovvero le brame del sensoriali, i desideri materialistici, i sentimenti di separazione, le invidie, le bassezze interpersonali, i rimuginamenti egoici, il contemplare solo il proprio punto di vista delle cose.
Tutto questo esiste in ogni uomo ma da qui è necessario evolvere.
Quella sfera basica la possiamo chiamare “anima” che è la radice della parola animale. Il regno animale raccoglie la gamma intera di tutte le forme di istintualità che l’uomo può accogliere nel proprio carattere oppure dissociarsi da esse
Pensiamo all’intelligenza di un cane ed alla sua capacità di apprendere sempre più dall’uomo ed a quella di un leopardo che soddisfa solo bisogni puramente basici istintivi.
Pensiamo al senso di un gatto ed a quello di un volatile e ci renderemo conto di che differenza di scelta esista tra i due.
Cosa ci differenza dunque dagli animali?
La capacità pensante autocosciente.
Mentre l’animale NON PUO’ sottrarsi alle proprie necessità istintuali e di specie, l’essere umano può decidere come vivere la sua vita.
Non sono (o non dovrebbero essere…) gli istinti a determinarlo. Anche lo stesso istinto del mangiare, che è di sopravvivenza, può avvenire con diversissimi gradi di consapevolezza, fino anche alla possibilità, per esseri molto evoluti di non mangiare più. Possiamo decidere se nutrirci di un cibo sano, vitale, etico o di un cibo reperito con il solo faro della soddisfazione del senso basico del gusto.
Questo sarebbe impossibile per un animale. Tanto per cominciare un animale, se non mangiasse morirebbe nel giro di poco, ma addirittura un animale può mangiare solo ciò per cui è stato programmato dalla sua specie.
Una mucca può essere solo “vegetariana”. Ricordiamo infatti che il morbo della “mucca pazza” fu il risultato di una loro alimentazione a base di mangimi animali, come peraltro predisse Rudolf Steiner.
Un ghepardo non può mangiare fieno, un cane è prevalentemente carnivoro.
L‘animale non sceglie, obbedisce all’istinto del suo gruppo di appartenenza.
L’essere umano invece può scegliere se essere più vicino alla sua parte animalesca o tendere verso quella più sottile, evoluta, specificamente umana, discernente.
E questo può avvenire solo quando l’uomo inizia il percorso di uscita dalla sfera animica=animale per imboccare il sentiero di un pensare chiaro=spirituale.
Un ritorno dalla zona “particella” a quella “onda”.
Adamo ed Eva “scelsero” di entrare nella zona particella per diventare esseri liberi.
Ora, sempre liberamente, l’uomo deve “scegliere” di risalire la strada e ritrovare la sua essenza di “onda” o vibrazione come la chiama la fisica ed anche la tradizione spirituale.
Bene così.
L’uomo deve ricreare dentro di se tutti i pensieri del Creato, deve scoprire tutti i processi creativi del mondo che vivono in se e di quello che vive intorno a se.
Ed in questo la Scienza è strumento fondamentale.
Quando L’UOMO avrà pensato tutto il pensabile, compreso tutto il comprensibile, ricreato in se tutto il creato, la Terra sarà pronta per la sua successiva incarnazione.
C’è tempo ancora. Dormite sereni.
Christina