Basta amare dicono…
in una chat arriva questo messaggio:
“Io sono favorevole all’adozione da parte di single così come da parte di gay. Anche perché l’iter e le perizie psicologiche sono lunghe, non vanno in mano a sprovveduti. L’importante è che non ci siano più bambini in istituto.
In realtà i bambini hanno bisogno di amore, sono tantissimi a crescere con un solo papà, una sola mamma, o con una nonna.
Sono bambini comunque felici, molto più di quelli che continuano a tenere negli istituti per interesse. Di quello bisogna davvero indignarsi, ma pare non ci sia molto interesse a cambiare le cose quando c’è qualcuno che ci fa soldi.
E ci sono anche bambini con un papà e una mamma che sarebbe stato meglio non facessero figli. E nessuno va a guardare in casa loro”.
Ed io rispondo così:
Cosa significa Amore?
Ci si riempie l’eloquio buttando lì il termine ‘amore’ e si pensa di aver usato la parola magica che tutto e tutti silenzia.
Basta ‘amare’ e tutto è possibile.
Ma cosa significa amare, cosa è l’Amore?
Qualcosa di soggettivo?
Anche ì pedofili dicono di amare i bambini.
Quindi?
Ed anche i mariti gelosi dicono di amare la moglie e viceversa.
Quindi?
Si uccide per ‘amore’.
Quindi?
Ed anche i genitori che castigano i bambini, li picchiano, li vessano come quelli che li mettono davanti a CoComelon dicono di farlo per amore.
Quindi?
Siamo davanti all’amore in questi casi?
Vanno bene?
Abbiamo usato la parola amore quindi dovrebbero andare bene, no???
Questa gente fa il bene del suo prossimo o solo il suo personale interesse o peggio ancora scarica le sue frustrazioni, le sue perversioni, le sue psicosi, sul suo prossimo??
Tornando così alla questione single/gay e famiglia, si sta facendo passare ormai da decenni nel pensiero unico l’analogia
gay = amore.
Il gay ama. Il gay ama di più.
Ma agire con Amore significa: fare il bene dell’altro come si farebbe il proprio.
‘Ama il prossimo tuo come te stesso’.
Ovvero ama ciò che ti è prossimo nella stessa maniera e misura con cui lo fai verso di te.
Con cui NON NUOCI A TE.
Questa è la chiave.
Nuocerei mai deliberatamente a me stesso?
Evidentemente no a meno di disturbi psichici o cognitivi.
La domanda allora è, soprattutto verso l’infanzia:
in coscienza, in piena presenza a me stesso, il mio agire può nuocere a questa creatura?
E per rispondere a questa domanda occorre sano pensiero. Non impulso istintivo, brame psichiche.
Indipendentemente dai gusti sessuali che sono cosa privata e di cui non mi interessa nulla e vorrei tanto rimanessero cosa privata, obbligare un bambino a priori a dover vivere sicuramente un vissuto futuro difficile, complesso, innaturale, fuorviante, è amore???
No.
Semplicemente NON LO È.
Se vuoi il bene delle persone che dici di amare ti attivi perché NON soffrano.
E se questo dovesse accadere non sarebbe per tue scelte e dunque doloso ma eventualmente per mancanza o pochezza di strumenti.
Anche quella una colpa ma sicuramente minore del dolo.
Così, il gay o il single che hanno il capriccio di diventare ‘genitori’ non amano il bambino che vogliono.
Amano solo se stessi.
O meglio sono in un delirio narcisistico.
Perché se pensassero al bene di un bambino e vedessero come il loro capriccio andrebbe a gravare già dalla più tenera infanzia di un peso del genere, desisterebbero immediatamente.
Costoro che tanto vogliono avere ciò che per le loro scelte si sono preclusi, si divertono a far valere i loro ‘diritti’ mostrando con orgoglio la ‘trasgressione’ mentre sulle spalle di creature innocenti mettono un destino fatto solo di difficoltà.
Questo è amore?
No non lo è.
Vivere non è cosa semplice anche per chi nasce con le carte in regola.
Anche per chi ha genitori – donna e uomo – amorevoli.
Figuriamoci per chi al cancello di partenza ci sta già con delle menomazioni inferte gratuitamente per egoismo.
La crescita umana è cosa complessa.
Il Logos della Natura ha differenziato la genitorialita’ in uomo e donna non per capriccio ma perché uomo e donna hanno caratteristiche polari e nella loro unione tornano all’unita’ della loro origine divina.
Una coppia omosessuale, mai potrà sperare di raggiungere questo stato.
Mai.
Quindi, ad un bambino certamente e ripeto certamente, farebbero del male.
Anche con tutte le migliori intenzioni di non farlo.
Una donna è una donna.
Ed un bambino lo sa.
Ed è di lei che ha bisogno quando è piccino.
Un uomo è un uomo ed è di lui che ha bisogno accanto alla mamma quando è piccino. Ed è di lui che ha bisogno quando inizia ad avere 5/6 anni.
Una forza, una autorevolezza (non una autorità).
E sempre di più avrà bisogno di lui, maschio, fino all’adolescenza.
Mentre la mamma è sempre attorno. Con la sua dolcezza, la sua femminilità, la sua accoglienza, la sua grazia.
Due colonne.
Il femminile ed il maschile.
Due archetipi.
Così che egli possa trovare in mezzo a loro la sua centratura.
La sua essenza, la sua strada, il suo io.
E così no, come genitori non vanno bene ne i single ne i gay.
I vedovi ovviamente si.
Quella è tutta un’altra a storia.
Una storia di destini.
Single incalliti e gay possono tranquillamente comprarsi un cane.
E magari pure prenderlo al canile.
Povere bestie hanno tanto bisogno di amore.
Ma i bambini nascono da uomini e donne.
Li GENERANO uomini e donne.
Per cui GENITORI possono solo essere una donna ed un uomo.
Che bello 💫