«Chi non si vuol curare che dell’aspetto materiale degli eventi, potrebbe dire indubbiamente, che le diversità individuali dei singoli Uomini provengono dalle proprietà diverse dei germi materiali.
(E se si tien conto delle leggi dell’eredità scoperte da Gregor Mendel, e da altri ulteriormente elaborate, una siffatta opinione può sostenersi anche con argomenti che per il giudizio scientifico apparentemente la giustificano).
Ma chi giudica a quel modo, dimostra soltanto di non saper vedere il vero rapporto che vi è fra l’uomo e le sue ESPERIENZE.
Perché da un esame accurato risulta che le circostanze esteriori agiscono su diverse persone in modo diverso attraverso qualcosa che non entra affatto direttamente in reciprocità di relazione con l’evoluzione della materia, delle sostanze.
(Un’osservazione adeguata mostra che le condizioni esterne (le esperienze) agiscono diversamente su individui diversi mediante qualcosa che non entra in correlazione diretta con l’evoluzione materiale (con le sostanze).
Un investigatore veramente accurato in questo campo si accorge, che ciò che proviene dalle naturali disposizioni delle sostanze, si può distinguere da ciò che proviene dalla correlazione dell’uomo con le sue esperienze e la correlazione si può formare soltanto per il fatto che è attuata dall’anima stessa.
Si riconosce allora con chiarezza che l’anima è in relazione con qualcosa nel mondo esterno che, per sua stessa natura, non può avere alcun legame con le predisposizioni materiali del germe fisico».
Steiner in questo estratto da Teosofia esprime una prospettiva sulla formazione dell’individualità umana, che contrasta con una visione puramente materialista fornendo un’interpretazione che riconosce un’interazione attiva tra l’anima e le esperienze. Il Dottore sulla base di una accurata osservazione critica l’idea che le differenze individuali dipendano esclusivamente da fattori genetici o materiali, anche se la scienza genetica (Mendel e i suoi successori) può fornire argomenti a sostegno di tale opinione.
Infatti, un’indagine più profonda ed accurata rivela che l’individualità umana non si può spiegare solo con le predisposizioni ereditarie (materie – genetica), perché l’ANIMA gioca un ruolo attivo nel trasformare le esperienze in elementi costitutivi della propria evoluzione.
Centrale è quindi la distinzione tra ciò che è determinato dalla biologia e ciò che invece è il risultato di un’interazione dinamica tra l’individuo e il mondo.
L’anima non subisce passivamente le esperienze, ma instaura con esse un rapporto che non può essere ridotto a mere influenze materiali.
L’essere umano non è solo il prodotto di meccanismi materiali, ma partecipa attivamente alla costruzione del proprio destino attraverso la propria interiorità.