Se la materia non esiste, mi domandavo come Lucifero avesse potuto immettere delle forze nell’astrale da indurre il Fantoma ad ‘attrarre materia’. Come cioè avesse potuto far si che la materia “che non esiste” si ‘attacchi’ al Fantoma rendendolo visibile.
Significava dunque o che la materia esiste e sta da qualche parte e Lucifero ha fatto in modo che venisse attratta dal Fantoma ed allora non si può più dire che la materia non esiste, oppure, confermando il fatto che la materia non esiste, doveva essere stato lui stesso così potente da creare sostanza materiale.
Ma questo significava allora che Lucifero sarebbe più potente del creatore cosmico perché se lo spirito crea solo spirito e per spirito non intendiamo la materia, Lucifero era riuscito invece a creare materia.
Ed allora cade l’ipotesi della materia come Maya.
Bel dilemma. Come se ne esce?
Cosa ha fatto dunque Lucifero?
La risposta secondo me è nel concetto di luce.
La luce è un fotone.
Il fotone ha la proprietà dualistica di essere contemporaneamente un’onda ed una particella. E’ entrambe immanentemente. Il fotone è ubiquamente, contemporaneamente, onda e particella e “sa” cosa deve manifestare di se in ogni istante
Ma non dobbiamo pensare che se sceglie di essere onda, non è più particella. Non smette di essere l’una quando è l’altra.
Questo ce lo dice in maniera provata scientificamente la fisica quantistica.
La Fisica ci spiega anche come il corpo umano cellulare, o materiale, in realtà di materiale abbia ben poco, e che sia costituito piú da vuoti che da pieni e se si potesse estrarre la massa dei vari elementi chimici che lo compongono, liberandola dai legami energetici che tengono insieme i vari atomi-molecole, il corpo umano si ridurrebbe a un cucchiaino da caffè di materia.
Ma per quanto poca, la materia, esiste…
Sempre la fisica ci ricorda che la sostanza che riempie la forma nelle sue innumerevoli manifestazioni, è possibile soprattutto grazie alla vibrazione, ovvero all’energia, che tali molecole emettono.
Tanto più la vibrazione è elevata, maggiore è la densità della materia; un po’ come la ruota della bicicletta, che diventa impenetrabile tanto piú gira veloce, mentre la si può attraversare con una mano quando è ferma.
Ecco come il Fantoma del Risorto, può a piacimento mangiare cibo e farsi toccare.
Ma come fa? Le ipotesi sono due:
- Era lui che modificava la vibrazione energetico-atomico-cellulare, cambiando a piacimento la densità del proprio corpo fisico
- Era chi interagiva con lui che se era chiaroveggente ne vedeva la parte onda, il Fantoma, mentre se era un uomo normale ne vedeva la parte particella e dunque il corpo di materia
Paolo e Maria risuonano con la vibrazione fotone/luce, (onda) e percepiscono il Fantoma.
Gli altri entrano in risonanza con la vibrazione fotone/particella e ad essi appare dunque come materia densa.
In questa ottica si deve si deve rivedere il termine illusione collegato a Maya e dire più correttamente che essa è apparenza, parvenza.
La materia allora esiste e non è una illusione, ma un modo di apparire di una stessa sostanza – il fotone – che a seconda del grado evolutivo del suo interlocutore si manifesta come vibrazione densa (materia) o come lenta vibrazione (spirito).
In questa ottica allora l’intervento di Lucifero diventa quello di essere colui che porta luce – infatti si chiama “Luci-fero”.
Usa il fotone/luce ed offre al Fantoma umano la possibilità di manifestarsi come onda vibrazionale (spirito) o come particella (materia).
Sempre la scienza ci dice che il fotone “sa” se manifestarsi come onda o come particella.
Ecco il senso del peccato originale.
Il significato della parola “peccato” è: errare, fallire, mancare.
Dunque potremmo dire che prima del “peccato originale” il fotone sapeva che la sua manifestazione poteva essere solo quella di onda.
Dopo il peccato originale, Lucifero trae in inganno le certezze del fotone/luce che non sa più come deve manifestarsi. Esso cade in errore.
La venuta di Lucifero allora è portare l’errore nella manifestazione del fotone/luce che smette di sapere con certezza come deve manifestarsi.
Ma è grazie a questo errore che l’uomo può fare esperienza di se perché è grazie a questo che ha le due possibilità di scelta e dunque di libertà.
Sono onda o sono particella?
Questa è la Libertà umana.
Io fotone/luce ora posso scegliere se essere onda o particella.
Il compito dell’uomo attuale è ri-appropriarsi della consapevolezza di essere entrambe le cose e riscoprire la parte onda in noi.
Li, in quella parte vive il Cristo e vive lo Spirito.
Alcuni studiosi insistono sul punto che gli arcangeli non sono divisi in separati ordini, ma nella tradizione cattolica gli arcangeli (Michele, Raffaele, Gabriele, e in alcuni casi Uriel), sono cherubini o serafini, oltre che essere arcangeli.
Come è scritto nella Bibbia, Lucifero era “come un serafino”.
La ‘disobbedienza’ allora era necessaria e poteva compiersi solo in virtù dell’elevatissimo grado di appartenenza alle più alte Gerarchie.
Solo questo grado gli permette di far comportare il fotone/luce come particella, di ingannarlo, di farlo cadere in errore…
E’ quindi importante, essere sempre svegli e consapevoli di questa dualità e non farci dominare da essa, se questo accade cadiamo nell’ignoranza.
Nel momento in cui il velo di Maya viene sollevato, si arriva alla percezione della vera natura delle cose in questo caso il Sé vede la realtà illusoria o mentale di tutto quello che lo circonda.
Una considerazione finale
Possiamo dunque in finale dire che il corpo visibile ha una forma diversa dal Fantoma perché se la materia si appiccicasse ad una forma sottostante, potremmo dire che il Fantoma ha la forma umana che siamo abituati a vedere.
Ma nell’ottica di una manifestazione come particella di una sostanza che è sostanzialmente energia (luce/fotone) è dunque possibile che la forma umana sia data dai legami energetici che crea il corpo eterico nelle manifestazioni a particella del fotone.
Potremmo pensare allora che la nostra forma fisica sia ad immagine del corpo eterico.
Quando infatti il corpo eterico lascia il Fantoma, le particelle diventano libere di muoversi nello spazio.