E-ducare

“Il nostro giusto compito come educatori è quello di rimuovere gli ostacoli. Ogni bambino di qualsiasi età, porta qualcosa di nuovo nel mondo ed è nostro compito come educatori rimuovere gli ostacoli fisici e psichici dal suo cammino.

Rimuovere gli ostacoli perché il suo Spirito possa entrare nel mondo in piena libertà.” 
Rudolf Steiner

Penso che il più grande ostacolo alla libera espressione della ricchezza che ogni essere umano custodisce in se, sia costituito dalla scuola o meglio, dal sistema scolastico.
Un sistema che affonda le sue radici nel passato, già in quella visione Agostiniana che sosteneva che per il fatto che il bambino porta con sé il peccato originale diviene necessario estirpare il germe del male dalla sua anima e questo è possibile farlo attraverso l’educazione.
Pelagio, monaco inglese contemporaneo di Agostino, fu uno dei primi autori a contrastare questa teoria vedendo il bambino venire al modo come un essere del tutto innocente.
Con un salto di alcuni secoli le cose non sono molto cambiate tra il 1700 ed il 1800 in pieno Illuminismo torna in auge un identico confronto tra Pestalzzi ed Herbart.
Da un lato Pestalozzi che fa parte di quella minoranza di autori che hanno contrastato l’immagine del bambino come un tiranno, dall’altra la teoria largamente condivisa di una “tirannia dei bambini”:

Ecco, di questa seconda posizione ideologica è figlia la nostra scuola tanto che la parola educazione il cui etimo corrisponde ad e-durre cioè condurre fuori, si è trasformata nel suo significato in maniera cosi perversa da significare portare dentro, conculcare, indottrinare, normalizzare, ammaestrare.

Steiner disse: “arriverà un giorno in cui dovremo vergognarci di aver pronunciato la parola educazione

La pedagogia di Rudolf Steiner porta la visione dell’essere umano in età evolutiva da 0 a 21 anni non semplicemente come una teoria scientifica pedagogica su cosa sono o dovrebbero essere le linee guida per una sana, buona, proficua educazione.
La pedagogia Waldorf, sa che il lavoro che le compete non è conculcare, ammaestrare, indottrinare, ma edurre esseri umani da se stessi.
Edurre, risvegliare qualcosa che già si possiede, da individualità uniche ed irripetibili dei bambini e dei ragazzi, gli specifici talenti e potenzialità di ciascun essere umano e di cui tutti gli esseri umani sono portatori, avversando ogni impulso a rendere gli esseri umani pedine atte a svolgere ruoli che la società propone.

Avete mai pensato perché venite istruiti, perché imparate la storia, la matematica, la geografia o altre materie?  ‘
Avete mai pensato perché frequentate scuole o collegi? 
Non è forse importantissimo scoprire perché venite imbottiti di informazioni, di nozioni? Che cos’è tutta questa cosiddetta educazione?  
I vostri genitori vi mandano a scuola forse perché anch’essi hanno passato determinati esami e conseguito diplomi di vario tipo. 
Vi siete mai chiesti perché siete qui a scuola, e vi hanno chiesto i vostri insegnanti perché siete qui? 
Gli insegnanti sanno perché loro sono qui?” 
J.Krishnamurti (tratto da “Di fronte alla Vita”)


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