L’esicasta respinge ogni desiderio di prodigio, fugge i poteri psichici, come mezzi usati dalle entità inferiori per distoglierlo dal suo cammino spirituale.
Questa la formula usata dagli esicasti dei primi secoli:
“Volendo contemplare la faccia del Padre Celeste, non sforzarti di vedere durante la tua preghiera qualche immagine o figura …
Fuggi il desiderio di vedere sotto una forma sensibile gli Angeli, le Potenze o il Cristo.
Altrimenti rischi di sprofondare nella follia, di prendere il lupo per il pastore e di adorare i demoni al posto di Dio …
L ‘inizio dell’errore è nel desiderio dello spirito di percepire la Divinità in una immagine o in una figura”.