Quando usiamo il termine ‘corpo‘, lo usiamo per indicare qualcosa che ha le caratteristiche dell’unità. Nei suoi molti significati, il termine “corpo” implica infatti l’idea di un insieme organico o strutturato composto da parti diverse che formano un tutto coerente. Questa unità può essere intesa sia in senso fisico che astratto.
Per esempio quando diciamo ‘corpo umano‘ parliamo di un’unità formata da diverse parti e organi che lavorano insieme in armonia per mantenere le funzioni vitali. Se ci riferiamo ad un ‘corpo sociale‘ parliamo di un gruppo di persone che operano come un’entità coesa come un corpo di lavoro (forestale, docente, dirigente…). E poi c’è ancora per esempio il ‘corpo celeste‘ che è un oggetto unico e distinto nello spazio cosmico, un pianeta o una stella che nello spazio è un’unità in sé. Potremmo continuare con gli esempi, ma fatelo voi..
Quindi, il concetto di “corpo” è un insieme che è più della somma delle sue parti, è una totalità che funziona come un sistema o un’entità unitaria.
Fatta questa premessa possiamo applicarne i contorni anche a concetti complessi che utilizza l’antroposofia come ‘corpo eterico, corpo astrale, corpo animico’. Proviamo qui a dire qualcosa sul Corpo Astrale lasciando gli altri due ad altre trattazioni.
In quanto corpo, come su detto, esso è qualcosa che riunisce e come tale compone ed organizza elementi singoli conferendo unità. Nello specifico il corpo astrale è l’unione di due elementi che a loro volta sono espressione di funzioni, o forze o attività.
Vi è in primo luogo un corpo animico dei sensi (anche esso un corpo) o anche detto corpo senziente che è il corpo che sente, cioè quel corpo che è lo strumento FISICO CORPOREO formato dall’unità dei sensi e basato sul sistema nervoso. Esso percepisce, trasmette ed unifica tutte le percezioni che arrivano dai sensi. Un corpus del sistema nervoso che potremmo chiamare ‘Sistema dei sensi o senziente‘.
Ma tale corpus che se ne fa poi delle sue percezioni? Da solo non saprebbe cosa farsene.
Vi è allora in secondo luogo un’altro arto, l‘anima senziente (anima che sente) che è quella parte dell’interiorità che va ‘incontro’ al corpus dei sensi e la illumina di coscienza per dare luogo alla sensazione interna. Qui siamo già oltre la materia poiché nasce appunto una sensazione interna che è coscienza e che non è rinvenibile in nessuna parte del corpo fisico. Nemmeno nel cervello che è solo lo strumento che decodifica gli impulsi di coscienza.
Queste sensazioni interne sono ciò che possiamo figurarci con quelle che sono le ‘posizioni interiori’ che si prendono immediatamente dopo la percezione; quelle che chiamiamo le impressioni iniziali di una situazione.
Infatti fronte a qualsiasi esperienza corporea legata alla percezione dei sensi c’è sempre una impressione iniziale di Attrazione-Repulsione / Ok-Non OK / Simpatia-Antipatia, etc. Dalla posizione di ok-non ok’, a cascata si generano istinti, impulsi, desideri, piacere, dolore, etc. L’esperienza interiore animica.
Le due cose vivono indissolubilmente collegate e questo connubio lo chiamiamo Corpo Astrale.
Tale ‘corpo’ è la parte più istintiva e priva di governo dell’’interiorità umana, quella più animalesca, più basica, legata alle regioni più basse del Mondo Astrale.
Ma non per questo va disdegnata. L’IO infatti si serve di tutto, anche di questo per prendere coscienza di sé. Tuttavia possiamo iniziare a posizionare l’Io solo a partire dall’anima razionale. L’IO inizia ad operare fattivamente all’auto coscienza solo a partire dell’Anima Razionale
Subito dopo questa parte così ‘animalesca’, l’anima razionale è infatti la parte di interiorità superiore che conferisce ordine agli istinti ed alle ‘impressioni iniziali’.