“Educazione”

Arriverà un giorno in cui dovremo vergognarci di aver pronunciato la parola educazione.

Rudolf Steiner


Si utilizza spesso la parola educazione in maniera così inconsapevole e quasi per-versa. Le è stato abbinato il significato di indottrinamento, ammaestramento, addestramento, adeguamento sociale, conformazione.
Nulla di più lontano dal vero e mortificante.
L’educazione, come la parola stessa dice, consiste nell’e-durre” cioè trarre, accompagnare fuori, ciò che esiste già in un “dentro”.
E cosa rappresenta il dentro? E’ come una scatola, uno scrigno contenente dei tesori.
Il nostro compito è aiutare quei tesori a manifestarsi, uscire dal dentro dove sono custoditi. E quel dentro è l’Essere Umano, il Nucleo Spirituale che c’è dietro ogni Uomo che vive su questa Terra Meravigliosa..
La Pedagogia Steineriana lavora esclusivamente in questo modo e su questa base e la Pedagogia Steineriana Curativa approfondisce questa caratteristica andando ad aiutare nella espressione dei propri tesori, coloro che per ragioni biografiche-incarnatorie, hanno scelto un corpo o delle situazioni di vita da funamboli.

Guardando il sistema scolastico nel quale sono cresciuta e che ora è anche peggiorato e che in confronto, quello del mio passato era puro idillio, penso che il più grande ostacolo alla libera espressione della ricchezza che ogni essere umano custodisce in se, sia la scuola che io chiamo “istituti di detenzione diurna per bambini liberi“. Ecco perché quando Daniele Silvestri ha scritto “Argento Vivo“, non ho potuto fare a meno di chiamare un mio sito che si occupa di pedagogia curativa e dunque anche di scuola, intitolandolo a quel brano. Quelle parole, tutte, virgole comprese, potrei averle scritte io. Rappresentano ESATTAMENTE il mio pensiero sulla scuola.

La scuola attuale è un sistema che affonda le sue radici nel passato, già in quella visione Agostiniana che sosteneva che per il fatto che il bambino porta con sé il peccato originale diviene necessario estirpare il germe del male dalla sua anima e questo è possibile farlo attraverso l’educazione.
Fu Pelagio, monaco inglese contemporaneo di Agostino, uno dei primi autori a contrastare questa teoria vedendo il bambino venire al modo come un essere del tutto innocente.
Con un salto di alcuni secoli le cose non sono molto cambiate tra il 1700 ed il 1800 in pieno Illuminismo torna in auge un identico confronto tra Pestalzzi ed Herbart. Da un lato Pestalozzi che fa parte di quella minoranza di autori che hanno contrastato l’immagine del bambino come un tiranno, dall’altra la teoria largamente condivisa di una “tirannia dei bambini”:

Ecco, di questa seconda posizione ideologica è figlia la nostra scuola. Certo, eccezioni ne esistono, ma le fanno gli esseri umani. Conosco insegnanti che sono l’esatto contrario di questo, ma appunto, sono eccezioni.

La pedagogia Waldorf, quella vera, non dimentica mai che il lavoro che le compete è edurre dalle individualità uniche ed irripetibili dei bambini e dei ragazzi, i talenti e le potenzialità di cui tutti gli esseri umani sono portatori, e non renderli pedine atte a svolgere ruoli che la società propone.

IoArgentoVivo

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