La storia dell’anima. Memoria e corpo eterico

Il corpo eterico e la memoria

La memoria non è una semplice funzione cerebrale, ma un processo spirituale che coinvolge il corpo eterico e quello animico. Essa riflette l’interazione dinamica tra i vari livelli dell’essere umano e il cosmo, rendendo possibile non solo il richiamo delle esperienze individuali, ma anche una connessione più profonda con la memoria universale.

Secondo Rudolf Steiner, il corpo eterico (o corpo vitale) è l’elemento formativo che sostiene la vita fisica. È strettamente legato ai processi vitali come la crescita, la rigenerazione e le forze di vita, ma gioca anche un ruolo fondamentale nella memoria come se fosse un “deposito” delle esperienze e degli eventi vissuti, che vengono impressi in esso come immagini o tracce vitali.

La memoria come processo eterico

La memoria, dunque, non è un fenomeno puramente cerebrale o fisico che ci fa pensare ad essa come un luogo ove vi sono una serie di cassettini che contengono i ricordi ed a forza di mettercene, quelli più vecchi sprofondano sempre più in basso e quelli nuovi si posizionano in alto così che, trovandosi in ‘luoghi’ di sempre peggior accesso quelli contenuti nei cassettini in basso, determinerebbero la ‘perdita della memoria’. La memoria è legata ad una funzione di testimone dell’anima. Funzione che poi si radica ed utilizza le forze del corpo eterico.
Quando l’anima vive un’esperienza, questa non si limita a essere percepita dai sensi o registrata dalla mente e messa nei ‘cassettini’; ma accade nell’anima e lascia un’impronta nel corpo eterico. Questo corpo diventa quindi una sorta di “cronaca vivente” dell’individuo, dove ogni esperienza è registrata e può essere richiamata attraverso l’attività del pensiero.

Steiner descrive la memoria come il risultato dell’interazione tra il corpo eterico e il corpo astrale (che governa emozioni e desideri) e l’Io, che è il centro della coscienza. É l’Io che richiama le immagini memorizzate nel corpo eterico, trasformandole in ricordi consci.

Corpo eterico e memoria universale

Il corpo eterico individuale non è isolato ma è in relazione con un “eterico cosmico”. Questo legame implica che la memoria individuale sia parte di un sistema più ampio chiamato Cronaca dell’Akasha, una sorta di “cronaca universale” ove tutte le esperienze umane e cosmiche sono registrate ed ove l’iniziato può accedere e vedere esattamente come si sono svolti i fatti della storia. Per tale ragione Rudolf Seiner dice che la storia è una fable convenue perchè senza l’accesso a questa sfera, la storia diventa solo un racconto di punti di vista umani.

Influenze sul corpo eterico

Steiner osserva che la qualità e la chiarezza della memoria dipendono dalla condizione del corpo eterico, che può essere influenzato da vari fattori:

Vita interiore: Meditazione, introspezione e armonia interiore rafforzano il corpo eterico, favorendo una memoria chiara.
Abitudini nocive: Stress, disarmonie emozionali e stili di vita poco equilibrati possono indebolire il corpo eterico, rendendo i ricordi confusi o difficili da richiamare.
Educazione: Nell’infanzia, il lavoro pedagogico, come la pedagogia steineriana, ha lo scopo di sviluppare armoniosamente il corpo eterico, favorendo lo sviluppo di una memoria equilibrata.

Steiner dice questo: 

L’anima imprime nel corpo come un segno il processo per cui qualcosa diviene ricordo.  
Ma è appunto l’anima che deve imprimere quel segno e poi percepirlo. Quale conservatrice del passato l’anima aduna continui tesori per lo spirito
’. 
Dove è che l’anima imprime quel segno che poi può di nuovo percepire come ricordo?

La citazione aggiunge un’importante sfumatura al rapporto tra anima, corpo eterico e memoria

L’anima come mediatrice

Nella visione della Scienza dello Spirito (che non è un dogma ma qualcosa di sperimentabile…), l’anima è il ponte tra il mondo fisico e il mondo spirituale. L’anima così “imprime” nel corpo un “segno” legato all’esperienza vissuta, creando le basi per la memoria. Quel “segno” non è materiale, ma spirituale, e viene registrato nel ‘substrato’ del corpo eterico che funge da “archivio” delle esperienze umane. Questo corpo non è fisico, ma è strettamente intrecciato con il corpo fisico. Il segno impresso è una sorta di “memoria eterica”, che può essere richiamata dall’anima attraverso il processo del ricordo.

Quando l’anima nella vita reale percepisce nuovamente il segno che ha impresso, lo trasforma in memoria consapevole, rendendolo disponibile alla coscienza. Questo processo è simile a un atto di lettura da parte dell’anima di un suo registro contenuto nel corpo eterico.

1. “L’anima imprime nel corpo come un segno il processo per cui qualcosa diviene ricordo”

Questo “imprimere” avviene nel corpo eterico, dove ogni esperienza vissuta lascia una traccia. Il corpo eterico, essendo legato alla vita e alla memoria, è il luogo in cui queste esperienze vengono “conservate”.

2. “Ma è appunto l’anima che deve imprimere quel segno e poi percepirlo”

Questo sottolinea la duplice funzione dell’anima: è attiva nel processo di registrazione (imprimendo il segno) e recettiva nel processo di rievocazione (percependo di nuovo quel segno). Questo processo avviene attraverso l’interazione con il corpo eterico.

3. “Quale conservatrice del passato l’anima aduna continui tesori per lo spirito”

Qui Steiner pone l’accento sul fatto che la memoria non è un fine in sé, ma un mezzo con cui l’anima arricchisce lo spirito. I ricordi non servono solo a mantenere un legame con il passato, ma contribuiscono alla crescita spirituale dell’individuo.

Collegamento con il corpo eterico

Il corpo eterico non agisce da solo, ma è un mezzo attraverso cui l’anima lascia tracce delle esperienze e, successivamente, le richiama.

L’anima imprime nel corpo eterico la sua ‘interpretazione percettiva’ delle cose come uno scultore che modella l’argilla. Le esperienze della vita lasciano quindi una traccia permanente in questo corpo sottile e siccome lui è il formatore del corpo fisico, oltre che ad esserne l’architetto, imprimerà queste forme alla materia, al corpo fisico. Tuttavia, riguardo alla memoria, è sempre l’anima che torna a percepire queste tracce, trasformandole in ricordi consapevoli. Il corpo eterico, quindi, agisce come una sorta di archivio spirituale che l’anima può consultare.
Facile rendersi conto della verità di questa relazione. Basta osservare le differenze tra i volti tondi e rubicondi dei bambini ove il corpo astrale e l’anima, non avendo ancora iniziato le loro attività, o essendo essa molto blanda, non lascia segni e quelli degli esseri umani in crescita ed i età adulta dove lo ‘scavo’ dei volti fino ad arrivare alle rughe, evidenzia proprio i segni che l’anima imprime nel corpo eterico e da esso come ente formatore, si modificano – a specchio degli impulsi dell’anima, le linee di forza nel corpo fisico che così mostra i ‘segni della sua storia’ o meglio della ‘storia dell’anima‘.
L’anima imprime i segni delle esperienze vissute nel corpo eterico, che funge da conservatore del passato. Quando l’anima percepisce nuovamente quei segni, li porta alla coscienza come ricordi, arricchendo lo spirito di tesori spirituali accumulati nel tempo.

Il senso spirituale della memoria

La memoria dunque non è un semplice ricordarsi del passato andando a ripescare i ricordi da qualche ‘cassettino neurale’: è un avvenimento che permette all’anima di costruire una continuità tra tutte le sue esperienze di vita e nutrire lo spirito. L’anima raccoglie tutte “tracce” per trarne insegnamenti e contribuire al progresso spirituale dell’individuo.

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