In tanti modi in cui possiamo raccontare il complesso mistero dell’IO. Forse uno dei concetti più complessi da afferrare per il ricercatore.
Miliardi di volte nel corso della nostra vita tutti (nelle rispettive lingue) ci rivolgiamo a noi stessi non con il nostro nome di battesimo, ma con una parolina uguale e profondamente diversa da tutti gli altri. IO. Una parolina che quando la usiamo, nessuno pensa si stia parlando del vicino di sedia.
Una delle tante prospettive da cui Rudolf Steiner ci mostra l’IO è parlare di questo ente come volontà ed il pensiero è lo strumento che come uno specchio riflette quella volontà e dunque l’IO.
Dunque il pensiero riflette l’IO mentre esso agisce. L’IO allora non è qualcosa, un ente, è un processo; esso diviene.
Nel sui agire l’IO genera calore interiore, entusiasmo, aneliti così un altro elemento che possiamo aggiungere è che suo correlato è il calore. Calore interiore, calore della relazione.
L’Io trova se stesso nella relazione e questo è facilmente intuibile. Se non mi relaziono, se non esco dalla auto-referenzialità, non posso conoscere il mio “valore” cosa so fare. Dunque, uno degli specchi di sé stesso per l’io è l’altro.
Poiché l’Io rispecchia se stesso nell’agire, nell’azione, nella volontà (la forza che ci muove a fare) quando viene meno l’IO viene meno la volontà, la forza dell’azione e viceversa. La depressione è una chiara manifestazione di un io che ha perso la forza dell’azione. Per ritrovare l’Io la cura allora diviene l’agire.
Passeggiare, dipingere, cucinare,suonare, fare insomma…, perché nel fare riafferreremo noi stessi. Certo non è sufficiente, ma è un buon inizio.
Affinché’ l’io divenga è necessario lo scorrere del Tempo. Allora, l’io che è volontà e calore, si manifesta e diviene nel Tempo. Il dispiegamento dell’io (volontà nel tempo) si manifesta, si dispiega, usa, si metamorfosa nei 4 corpi costitutivi:
Corpo fisico, eterico, astrale, corpo dell’io.
Vediamo come la volontà, ovvero il dispiegamento dell’io nell’azione, si manifesta nel piano fisico
Steiner dice che quando la volontà si manifesta nel piano fisico, si presenta come ISTINTO.
L’istinto caratterizza tutti gli animali. Esso è la volontà di auto affermazione, volontà di auto conservazione, l’istinto di sopravvivenza. É totalmente inconscio, seppellito nel corpo e non subisce alcuna variabilità.
È legato al vivente, alla generalità dei viventi e non ha specificità. È cosi per tutto il vivente. Un istinto di conservazione che non fa differenze tra specie. C’è, punto.
Vediamo come la volontà, ovvero il dispiegamento dell’io, si manifesta nel piano eterico
Quando la volontà compie la successiva metamorfosi e si manifesta nel corpo eterico, essa si presenta come IMPULSI o INCLINAZIONI. IIn questo caso gli impulsi sono diversi da specie a specie. L’impulso di difesa di una gazzella sarà scappare mentre l’impulso di difesa del leone sarà o potrà essere anche aggredire. Ma non stiamo parlando dell’istinto di sopravvivenza in generale.
Vediamo come la volontà, ovvero il dispiegamento dell’io, si manifesta nel piano astrale
Quando poi la volontà si manifesta nel corpo astrale, si manifesta come DESIDERIO.
Il corpo astrale sottintende una separazione tra noi ed il mondo, nasce dal percepire una mancanza di qualcosa che sta nel mondo e che si vuole colmare.
Dunque, dopo aver realizzato che qualcosa ci manca, nasce il desiderio.
Vediamo come la volontà, ovvero il dispiegamento dell’io, si manifesta nel piano dell’IO
Rudolf Steiner inizia a considerare realmente l’Io sa partire dall’Anima Razionale e poi ovviamente l’Anima cosciente.
L’Io è il centro della vita animica cosciente. Non della vita animica corporale-senziente anche se corpo e sensi ne sono la base.
L’Io è capace di pensare e di dare un orientamento a quella volontà del piano del desiderio.
L’Io può accogliere o respingere un desiderio.
La struttura egoica di un bambino è realizzata quando sa dire a se stesso: prima di fare questa cosa che desidero, faccio quest’altra – che non desidero ma che va bene. .
L’Io dunque è capace di dare un MOTIVO alle sue azioni. Cioè è capace di orientare la volontà sulla base di una rappresentazione.
L’Io compie azioni finalizzate, sulla base di rappresentazioni che offrono un motivo. La scelta del motivo dovrebbe essere libera ma è “relativamente libera”.
Tanto più la scelta non si fonda su istinto, inclinazioni, desideri, condizionamenti etc, tanto più l’uomo è libero.
Quando il motivo delle nostre azioni lo stabiliamo noi e non è condizionato da fuori (altri o istinti, o carattere o inclinazioni etc) tanto più siamo liberi.